Sarasate, il violino dei virtuosi
1724-2024 Tre secoli di storia di uno Stradivari e dei suoi custodi
a cura di Jean-Philippe Échard, Riccardo Angeloni e Fausto Cacciatori
Quando Pablo de Sarasate lasciò in eredità il proprio violino al Musée du Conservatoire di Parigi, non avrebbe potuto immaginare che lo strumento sarebbe divenuto non solo il simbolo della sua straordinaria carriera e della sua riconoscenza all’istituzione che lo accolse e formò da bambino, ma anche il testimone di un percorso durato trecento anni fatto di persone, storie, viaggi e musica. Questo percorso vide il violino tramandato dapprima all’interno della famiglia Stradivari e poi, tra gli altri, nelle collezioni del conte Cozio di Salabue e di un altro celebre virtuoso, Niccolò Paganini, due figure fondamentali nella storia del violino e della sua evoluzione all’inizio del XIX secolo.
Questa esposizione celebra l’anniversario della costruzione del Sarasate nel 1724 con il ritorno del violino nella sua città d’origine e rende omaggio, nel contempo, ai tre secoli di storia ricchissima, oggi dettagliatamente documentata, che rendono unico questo strumento. La mostra ospita riuniti il violino, la forma e alcuni degli attrezzi e modelli usati per la sua costruzione, ed è corredata dal ritratto del suo primo importante collezionista, che lo acquistò 250 anni fa.
Questa iniziativa si inserisce nell’ambito di un sodalizio tra il Museo del Violino di Cremona e il Musée de la Musique di Parigi, secondo la formula dei prestiti reciproci di strumenti prestigiosi delle rispettive collezioni, sull’esempio dell’esposizione del violino Cremonese 1715 avvenuta nelle sale del museo parigino nell’autunno del 2023.
Questo Stradivari del 1724, il cui suono, prodotto dall’archetto di Pablo de Sarasate, è stato ascoltato da un pubblico vastissimo in tutta Europa e in America, ha ispirato molte delle principali opere del repertorio violinistico, dalla Sinfonia Spagnola di Edouard Lalo, ai Concerti per violino n°1 e 3 di Camille Saint-Saëns. È stato anche uno dei primi strumenti il cui suono è stato inciso su disco per grammofono, divenendo anche testimone dell’alba di un nuovo modo di fruire la musica. Donato con lascito testamentario da Sarasate, detto anche «il Paganini spagnolo», al Musée du Conservatoire di Parigi, porta oggi il nome del virtuoso e compositore, famoso in tutto il mondo già durante la sua vita.
sabato 12 e domenica 13 ottobre
INCONTRI DI STUDIO
Sarasate, il violino dei virtuosi
1724-2024 Tre secoli di storia di uno Stradivari e dei suoi custodi
Seminari a cura di Jean-Philippe Échard
Nell’ambito della collaborazione tra il Museo del Violino e il Musée de la Musique de la Philarmonie de Paris, che in questi mesi a partire da settembre si sta manifestando nell’esposizione monografica “Sarasate: il violino dei virtuosi, 1724-2024 Tre secoli di storia di uno Stradivari e dei suoi custodi”, Jean-Philippe Échard curerà due incontri di studio incentrati sul virtuoso spagnolo e il suo violino, analizzandone sia la storia materiale sia gli aspetti tecnico-costruttivi e conservativi. Échard, curatore degli strumenti a corda presso il museo parigino, ha condotto e coordinato una estensiva campagna di ricerca, sia natura storica che attraverso l’utilizzo di analisi fisico chimiche all’avanguardia, su questo esemplare unico della produzione di Stradivari. Queste ricerche hanno trovato esito in articoli scientifici e due monografie, una dedicata ad Antonio Stradivari e ai suoi strumenti conservati presso il Musée de la Musique, e una specifica sullo Stradivari Sarasate 1724. Le presentazioni, rivolte al pubblico appassionato e agli specialisti, si terranno in lingua inglese, con la possibilità di traduzione simultanea a cura del conservatore del Museo del Violino, sabato 12 (ore 16.30) e domenica 13 ottobre nella sala Fiorini del museo. Al termine dell’evento, l’autore sarà lieto di incontrare il pubblico presso il bookshop del Museo per un firmacopie delle sue due monografie disponibili per l’acquisto.
Sabato 12 ottobre 2024, sala Fiorini del Museo del Violino, ore 16.30
Lo Stradivari Sarasate: le avventure musicali di un violino giramondo.
a cura di Jean-Philippe Échard
Conservatore/curator presso Musée de la musique, Cité de la musique – Philharmonie de Paris
Costruito nel 1724 nel laboratorio del più famoso liutaio cremonese di tutti i tempi, questo violino è appartenuto ai più celebri virtuosi, collezionisti e liutai della storia. Esso è stato anche ascoltato da migliaia di appassionati di musica in tutto il mondo, sotto l’archetto di Pablo de Sarasate. Questa presentazione evocherà l’eccezionale se non unica biografia di questo violino, celebrando il trecentesimo anniversario con il ritorno nella sua città natale.
Domenica 13 ottobre 2024, sala Fiorini del Museo del Violino, ore 14.30
Recenti ricerche scientifiche sulla materialità dello Stradivari Sarasate
a cura di Jean-Philippe Échard
Conservatore/curator presso Musée de la musique, Cité de la musique – Philharmonie de Paris
Nelle ultime decadi, lo Stradivari del 1724 legato da Pablo de Sarasate nel 1908, e oggi parte delle collezioni nazionali francesi, è stato studiato a fondo utilizzando approcci diversi. In questa presentazione si approfondirà lo studio delle caratteristiche fisiche e la storia materiale di questo eccezionale esemplare dell’opera di Antonio Stradivari, includendo aspetti legati alla dendrocronologia, alla tomografia computerizzata, l’analisi delle vernici e altri.
COMUNICATO STAMPA
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COMUNICATO STAMPA
Sarasate, il violino dei virtuosi
1724-2024 Tre secoli di storia di uno Stradivari e dei suoi custodi
Museo del Violino, 6 settembre 2024 – 6 gennaio 2025
a cura di Jean-Philippe Échard, Riccardo Angeloni e Fausto Cacciatori
Dal 6 settembre 2024 al 6 gennaio 2025, il Museo del Violino, in collaborazione con il Musée de la Musique de la Philharmonie de Paris, ospiterà, in occasione del trecentesimo anniversario della costruzione, il violino Sarasate di Antonio Stradivari, costruito esattamente trecento anni fa, fidato compagno di palcoscenico del celebre virtuoso e compositore spagnolo Pablo de Sarasate (1844-1908). Il violino sarà protagonista di una esposizione monografica dal titolo Sarasate, il violino dei virtuosi. 1724-2024 Tre secoli di storia di uno Stradivari e dei suoi custodi.
Questa iniziativa si inserisce nell’ambito di un sodalizio fra le due istituzioni, custodi di collezioni “complementari” tra loro per importanza storica e patrimoniale, che già nell’autunno scorso si è manifestato con l’esposizione del violino Cremonese del 1715 nelle sale del museo francese. L’inaugurazione dell’esposizione Le Stradivarius Cremonese à Paris è avvenuta il 7 settembre 2023, alla presenza del Premier Conseiller dell’Ambasciata Italiana a Parigi, del Direttore Generale aggiunto della Philharmonie de Paris, della Direttrice del Musée de la Musique e di una delegazione cremonese composta da Assessore alla Cultura di Cremona, Direttore Generale e Conservatore del Museo del Violino. L’esposizione si è conclusa il successivo 7 novembre con l’evento Cremona incontra Parigi presso l’Ambasciata d’Italia in Francia che, animato dal Sindaco di Cremona, dal Direttore Generale e dal Conservatore del Museo del Violino, ha visto il violino Cremonese, appena ritirato dalla temporanea sede espositiva parigina, suonato dalla violinista Sara Zeneli.
Il Sarasate è uno Stradivari eccezionale. Grazie ai recenti studi condotti dal Musée de la Musique è stato possibile ricostruire la storia completa di questo prezioso strumento a partire dalla sua costruzione nel periodo di piena maturità della bottega del grande liutaio cremonese: un fil rouge che vede il Sarasate custodito dai più importanti personaggi della storia della liuteria e del violino, tra cui il Conte Cozio di Salabue e i liutai Giovanni Battista Guadagnini, Jean-Baptiste Vuillaume e Charles-Eugène Gand.
Non fu solo Pablo de Sarasate a far volteggiare le dita sulla tastiera di questo violino: prima di lui lo strumento appartenne anche al virtuoso per eccellenza, Niccolò Paganini. Nonostante il suo nome sia legato indissolubilmente al suo Cannone, costruito da Giuseppe Guarneri del Gesù nel 1743, Paganini fu inoltre un esperto e un appassionato di strumenti della liuteria classica Cremonese.
L’esposizione monografica mette in luce le straordinarie vicende dello strumento e dei suoi prestigiosi custodi, vicende che culminano nel rapporto, durato oltre sessant’anni, tra Pablo de Sarasate e il violino che prenderà in seguito il suo nome. In un’ottica di valorizzazione del connubio tra musica e liuteria, il visitatore potrà scoprire il ruolo di Sarasate nell’evoluzione della professione di musicista all’affacciarsi dell’età contemporanea, con la comparsa delle prime tournée intercontinentali e le prime incisioni, e scoprire i dettagli costruttivi di uno Stradivari su cui sono stati eseguiti numerosi approfondimenti scientifici.
L’esposizione, corredata da un apparato museografico che associa elementi grafici e multimediali, metterà relazione lo strumento con le opere delle collezioni del Museo del Violino.
Non mancheranno, durante i mesi di permanenza del violino nella sua città natale, momenti di divulgazione e approfondimento scientifico.
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Sarasate, le violon des virtuoses
1724-2024 Trois siècles d’histoire d’un Stradivarius et de ses possesseurs
Museo del Violino, 6 septembre 2024 – 6 janvier 2025
dirigée par Jean-Philippe Échard, Riccardo Angeloni et Fausto Cacciatori
Du 6 septembre 2024 au 6 janvier 2025, le Museo del Violino, en collaboration avec le musée de la Musique de la Philharmonie de Paris, accueillera, à l’occasion du tricentenaire de sa fabrication en 1724 par Antonio Stradivari, le violon, dit le « Sarasate », fidèle compagnon de scène du célèbre virtuose et compositeur espagnol Pablo de Sarasate (1844-1908). Le violon sera présenté au cœur d’une exposition monographique intitulée Sarasate, le violon des virtuoses. 1724-2024 Trois siècles d’histoire d’un Stradivarius et de ses possesseurs.
Cette initiative s’inscrit dans le cadre d’un partenariat entre les deux institutions, dépositaires de collections «complémentaires» en termes d’importance historique et patrimoniale, qui s’est concrétisée une première fois à l’automne dernier avec l’exposition du violon Cremonese de 1715 dans les salles du musée français. L’inauguration de l’exposition Le Stradivarius Cremonese à Paris a eu lieu le 7 septembre 2023, en présence du Premier Conseiller de l’Ambassade d’Italie à Paris, du Directeur Général Adjoint de la Philharmonie de Paris, de la Directrice du Musée de la Musique et d’une délégation crémonaise composée du Conseiller à la Culture de Crémone, du Directeur Général et du Conservateur du Museo del Violino. L’exposition s’est clôturée le 7 novembre avec l’événement Crémone rencontre Paris à l’Ambassade d’Italie en France qui, animé par le Maire de Crémone, le Directeur Général et le Conservateur du Musée du Violon, a vu le violon Cremonese, tout juste décroché de son lieu d’exposition temporaire parisien, joué par la violoniste Sara Zeneli.
Le Sarasate est un Stradivarius tout à fait exceptionnel : les recherches récentes menées au musée de la Musique ont en effet permis de reconstituer l’histoire complète de ce précieux instrument, depuis sa fabrication dans la période de pleine maturité de l’atelier du grand luthier crémonais: un fil conducteur qui voit le Sarasate passer entre les mains des figures les plus importantes de l’histoire de la lutherie et du violon, dont le comte Cozio di Salabue et les luthiers Giovanni Battista Guadagnini, Jean-Baptiste Vuillaume et Charles-Eugène Gand.
Et Pablo de Sarasate n’est pas le seul à avoir posé ses doigts sur la touche de ce violon : avant lui, l’instrument a également appartenu au virtuose par excellence, Niccolò Paganini. Bien qu’on lui associe inévitablement le violon surnommé Il Canonne construit par Giuseppe Guarneri del Gesù en 1743, Paganini également était un spécialiste et un passionné d’instruments de la grande lutherie crémonaise.
Cette exposition monographique met en lumière l’histoire remarquable de cet instrument et de ses prestigieux passeurs, histoire culminant dans la relation exceptionnelle de plus de soixante ans entre Pablo de Sarasate et ce violon, qui deviendra le Sarasate. Avec un propos associant histoire de la musique et technique de la lutherie, le visiteur pourra découvrir le rôle de Sarasate dans l’évolution du métier de musicien au début de l’époque contemporaine, avec l’apparition des premières tournées intercontinentales et des premiers enregistrements, et découvrir les événements et les détails de construction d’un Stradivarius sur lequel de nombreuses études scientifiques ont été menées.
L’exposition mettra en relation l’instrument avec des œuvres de la collection du Museo del Violino, en les accompagnant dans une muséographie associant éléments graphiques et multimédia.
Au cours des mois que le violon séjournera dans sa ville natale, il y aura des moments de diffusion et d’étude scientifique approfondie.