Paolo Diana Spagnoletti un violinista cremonese a Londra e il suo Guarneri del Gesù
23 February 2019 - 22 February 2020
ingresso museo
“Spagnoletti” al secolo Paolo Diana
Le fortune di un talento cremonese nell’Europa del XIX secolo
Paolo Diana appartiene, con il padre Francesco e il fratellastro Gaetano alla stirpe musicale dei Diana. Francesco Diana, soprannominato Spagnoletto, è uno dei principali animatori dell’attività musicale della città. Il 20 gennaio 1770, Wolfgang Amadeus Mozart giunge a Cremona con il padre Leopold.
La sera stessa assiste alla rappresentazione della Clemenza di Tito, dramma in tre atti composto dal napoletano Michelangelo Valentini. Pochi giorni dopo il giovanissimo Mozart scrive alla sorella Nannerl: “A Cremona l’orchestra buona e il primo violino si chiama Spagnoletto [Francesco Diana]…”
Paolo Diana nasce tre anni dopo la visita di Mozart, cresce probabilmente studiando violino con il padre per poi trasferirsi giovanissimo a Napoli per perfezionarsi al Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli. Nel 1793, terminati gli studi torna, per un breve periodo a Cremona, dove risiede fino al 1796.
Troviamo testimonianza di una suo concerto nell’edizione del 6 luglio del 1793 della Gazzetta dello stampatore Manini: “…il giovane nostro concittadino sig. Paolo Diana detto Spagnoletto [sic] suonator di violino, tornato da Napoli dopo l’assenza di molti anni, ha tenuto in questo teatro un’Accademia in cui ha sorpreso colla sua grande abilità, ed ha mostrato quanto sia egli valente nella sua professione”. Successivamente, con l’amico musicista Giovanni Schiroli, si sposta a Piacenza, Parma, Brescia, Mantova e Milano. A seguito dei numerosi successi ottenuti, i due cremonesi si dirigono in Germania e a Parigi, infine la partenza per Londra. Giunti nella capitale inglese vi resteranno stabilmente. Nel 1812 Spagnoletti è nominato direttore del Gran Concerto dei Dilettanti di Londra. Durante la prolungata carriera londinese Paolo Diana suonerà anche con Nicolò Paganini. Nell’estate del 1831, il virtuoso genovese si esibisce in numerose Accademie; Spagnoletti avrà il prestigioso ruolo di leader dell’orchestra come risulta dalle locandine stampate per quei concerti. Chissà se in quelle serate Paganini restò colpito “dalla prontezza, precisione, eleganza, dal suono vigoroso, dal brillante staccato e dalla graziosa espressione nell’adagio, tratti distintivi del virtuoso cremonese” così descritti dal milanese Carlo Gervasoni nella Nuova teoria di Musica pubblicata a Parma nel 1812. Certo è che, quella sera, i due violinisti si esibirono con strumenti di Giuseppe Guarneri “del Gesù”: il genovese con il famoso “Cannone” del 1743; il cremonese, ormai inglese di adozione, con uno del 1734 oggi conosciuto con il suo nome.