Monteverdi
e Caravaggio

top450_2

  • BANNER_monteverdi_e_caravaggio

    ACCESSO ALLA MOSTRA CON IL BIGLIETTO DEL MUSEO – orari 10:00 – 18:00
    16, 17, 24, 25 aprile, 1 maggio apertura 10:00-18:00

    ogni domenica visita guidata gratuita ore 11:00 e 15:00 (con biglietto museo)

    Lo stile compositivo di Monteverdi e l’apporto di novità che egli introduce è, almeno in parte, esito di una parallela evoluzione degli strumenti. La mostra Monteverdi e Caravaggio, sonar stromenti e figurar la musica, al Museo del Violino di Cremona, dall’8 aprile al 23 luglio 2017, ricostruirà l’orchestra dell’Orfeo attraverso strumenti originali dell’epoca di Monteverdi, selezionati seguendo le indicazioni annotate nelle prime edizioni a stampa dell’opera, eseguita la prima volta esattamente 410 anni fa. La partitura prevede infatti un organico ben definito: “duoi gravicembali, duoi contrabassi de viola, dieci viole da brazzo, un’arpa doppia, duoi violini piccoli alla francese, duoi chitaroni, duoi organi di legno, tre bassi da gamba, quattro tromboni, un regale, duoi cornetti, un flautino alla vigesima seconda, un clarino con tre trombe sordine”. L’elenco non solo testimonia le consuetudini musicali dell’epoca ma anticipa le tendenze del barocco in Italia, con l’affermazione delle viole da braccio su quelle da gamba.

    Gli strumenti in mostra sono stati scelti secondi criteri di valore filologico ed estetico e provengono dalle maggiori collezioni italiane e internazionali. Particolare attenzione è stata posta nella ricerca di esemplari conservati o riportati, grazie al restauro, in condizioni originali, senza gli interventi che, nei secoli successivi, si sono rivelati necessari per affrontare i repertori sette e ottocenteschi. Laddove questo non sia stato possibile, a fianco dello strumento ammodernato, sarà presentata una copia nella configurazione tardo rinascimentale.

    L’esposizione – a cura di Fausto Cacciatori,   Virginia Villa, Lorenzo Girodo e Massimiliano Guido – troverà posto all’interno del percorso museale, onde sottolineare le affinità che già tra XVI e XVII secolo legano liuteria e musica. Si potrà anche ripercorrere la nascita del violino grazie alla famiglia cremonese Amati e rileggere il contributo delle scuola bresciana, testimoniata dall’opera di Gasparo da Salò e Giovanni Paolo Maggini, e veneziana.

    Gli strumenti in mostra sono stati selezionati secondo criteri di valore storico ed estetico e provengono dalle maggiori collezioni italiane e internazionali. Tra gli archi saranno presentate opere di Andrea Amati e dei figli Antonio e Girolamo, di Gasparo da Salò e Giovanni Paolo Maggini, un chitarrone di Magno Tieffenbrucker ed una tiorba di Giovanni Tesler mentre i fiati portano la firma Anton Schnitzer “Padre” e della famiglia Bassano. Laddove non sia stato possibile esporre esemplari originali sono mostrate copie perfettamente coerenti dal punto di vista organologico. Applicazioni multimediali permetteranno di ascoltare il suono di ognuno di essi onde conoscerne il timbro ed identificarne il ruolo nella trama musicale e simbolica dell’Orfeo.

    L’Orfeo di Monteverdi  ha un lieto fine: il suo eroe diventa simbolo dell’amore che supera la morte. Il ruolo apollineo e salvifico della musica ha ispirato diverse rappresentazioni pittoriche. Tra le più famose è certamente il Suonatore di Liuto di Caravaggio. Questa meravigliosa opera, presentata a Cremona come introduzione agli strumenti musicali e proveniente da una collezione privata, ha una storia affascinante: è infatti il dipinto originale realizzato nel 1597 dal grande pittore per il Cardinal del Monte.

    Durante il periodo della mostra, in collaborazione con le altre istituzioni cittadine, verranno organizzate conferenze e incontri su temi di carattere organologico, di prassi esecutiva ai tempi di Monteverdi.

    sponsor 450

  • Michelangelo Merisi detto Caravaggio “Suonatore di liuto”, olio su tela – collezione privata – Europa

    ELENCO STRUMENTI IN MOSTRA

    Andrea Amati, violino Carlo IX 1566c. – Collezione privata – “friends of Stradivari”, presso MdV
    Andrea Amati, violino Carlo IX 1566c. – Collezioni civiche liutarie del Comune di Cremona, presso MdV
    Girolamo Amati, viola contralto Stauffer 1615 – Collezione Fondazione Walter Stauffer, presso MdV
    Gasparo da Salò, contrabbasso 1590 – Museo di Salò MuSa, Comune di Salò
    Antonio e Girolamo Amati, viola 1597 – Conservatorio Giuseppe Verdi, Milano
    Gasparo da Salò, viola tenore (con montatura barocca) 1609 – Ashmolean Museum of Art and Archaeology, University of Oxford
    Girolamo Amati, viola da gamba basso 1611 – Ashmolean Museum of Art and Archaeology, University of Oxford
    Girolamo Amati, violino piccolo 1618 – Ashmolean Museum of Art and Archaeology, University of Oxford
    Giovanni Paolo Maggini, contrabbasso 1610 – Civici Musei d’Arte e Storia, Comune di Brescia
    Piero Galbani, violoncello – Collezioni civiche liutarie del Comune di Cremona, presso MdV
    Magno Dieffopruchar (Tieffenbrucker), chitarrone XVI-XVII secc., Civici Musei d’Arte e Storia, Comune di Brescia
    Giovanni Tesler, tiorba 1622 – Collezione privata Giovanni Accornero
    Anton Schnitzer “Padre”, trombone tenore 1579 – Accademia Filarmonica di Verona
    Anton Schnitzer “Padre” tromba naturale “annodata” 1585 – Accademia Filarmonica di Verona
    famiglia Bassano, cornetto soprano, Venezia XVI-XVII secc. – Accademia Filarmonica di Verona
    corno torto con padiglione a testa di serpe, Venezia ?, XVI sec. – Accademia Filarmonica di Verona
    copia violino Carlo IX Andrea Amati (con montatura barocca) – I.I.S. “A. Stradivari” – Scuola Internazionale di Liuteria, Cremona
    violone ricostruzione da strumento di Gasparo da Salò
    viola tenore ricostruzione da strumento di Antonio e Girolamo Amati, Cremona 1592 Luca Bregoli, 2016 – Civica Scuola di Liuteria, Milano
    organo di legno ricostruzione da vari elementi storico-organologici Andrea Restelli, 1985, Franco Ferloni, 2017 – Civica Scuola di Liuteria, Milano
    liuto a 6 ordini ispirato allo strumento nel dipinto Madonna in trono di Palma il Vecchio, 1528 Venezia, chiesa di S. Stefano Marino Vanara, 1996 Antonio Marchese, 2017– Civica Scuola di Liuteria, Milano
    arpa tripla tardo rinascimentale ricostruzione da vari elementi del XVII sec. – Civica Scuola di Liuteria di Milano
    flauto in sol3 con marchio H M secolo XVII – Collezione privata
    flauto in do4 ricostruzione da vari elementi storico-organologici Olivier Delessert, Antigny (Swisse), 1983 – Collezione privata
    flauto in do4 ricostruzione da vari elementi storico-organologici Francesco Livirghi, Orte 1989 – Collezione privata
    clavicembalo ricostruzione da strumento di autore ignoto del secolo XVII, Museo di Ca’ Rezzonico, Venezia Marco Tiella, Rovereto 1974
    regale ricostruzione da vari elementi – Giorgio Carli – Collezione privata
    tromba sinuosa (annodata) con incisione Halison – UNIPV Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali Cremona
    tromba da parata, UNIPV Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali Cremona
    viola contralto Scuola di Liuteria Milano

    sponsor 450

  • caravaggioSuonatore di liuto “ex-Badminton”

    di MINA GREGORI

    Il dipinto, acquistato da Henry Sommerset duca di Beaufort probabilmente da Antonio Vaini, Gran Priore dei Cavalieri di Malta, nel 1726 per duecento scudi, fu conservato presso i discendenti fino al 1960 a Badminton House (Gloucestershire). Rimasto a lungo non visibile e ritenuto una copia, è stato riconosciuto autografo da Sir Denis Mahon. L’opera è stata oggetto di una apposita mostra e di una pubblicazione a cura di Martin Kemp, Claudio Strinati, Clovis Whitfield e della scrivente (La natura morta italiana da Caravaggio al Settecento, Catalogo della mostra, Firenze, Palazzo Strozzi 26 giugno – 12 ottobre 2003, Milano, Electa, 2003). È stata questa la prima occasione in cui è stata esposta al pubblico. Un quadro con questo soggetto è descritto dal Baglione (1642, p. 136) che insiste su alcuni particolari: “e dipinse per il Cardinale [del Monte] […] anche un giovane, che sonava il Lauto, che vivo, e vero il tutto parea con una caraffa di fiori piena d’acqua, che dentro il reflesso d’una finestra eccellentemente si scorgeva con altri ripercotimenti di quella camera dentro l’acqua, e sopra quei fiori eravi una viva rugiada con ogni esquisita diligenza finta. E questo (disse) che fu il più bel pezzo, che facesse mai”. Sia la rugiada sui fiori che l’elaborato effetto di rifrazione nella caraffa si riscontrano nel dipinto qui esposto e queste coincidenze permettono di identificarlo con il quadro descritto dal biografo.

    contributo tratto da La natura morta italiana da Caravaggio al Settecento, Catalogo della mostra, Firenze, Palazzo Strozzi 26 giugno – 12 ottobre 2003, Milano, Electa, 2003, p. 138.

    sponsor 450

  • Concerto inaugurale
    Auditorium Giovanni Arvedi (Museo del Violino) – Cremona
    venerdì 7 aprile, ore 21

    rob

    la bella più bella

    Musiche di G. Caccini, B. Ferrari, C. Monteverdi, L. Rossi, B. Strozzi
    Roberta Invernizzi, soprano
    Franco Pavan, liuto e torba

    Nota per le sue abbaglianti ed eleganti performance nella musica del tardo Barocco, l’artista milanese ha anche alimentato, lungo la sua carriera, l’arte più delicata e sfumata della canzone del repertorio italiano dei primi del XVII secolo, un tempo in cui l’espressione polifonica cedeva il passo al moto degli ‘affetti’.
    In questo concerto, Roberta Invernizzi attraversa con grazia il terreno della monodia in composizioni di artisti del calibro di Girolamo Kapsberger, Giulio Caccini, Barbara Strozzi, Luigi Rossi (dal cui brano trae titolo il programma) e Claudio Monteverdi.
    Known for her dazzling and elegant displays in the music of the later Baroque, the Milanese singer has also nurtured, across her career, the more delicate and nuanced art of the Italian song repertory from the early 17th century, a time when courtly and polyphonic expression were giving way to the moving of the emotions by a solo singer accompanied by a single instrument. La bella più bella sees that queen of Baroque music, Roberta Invernizzi, sailing gracefully across the terrain of such monody in songs composed by the likes of Girolamo Kapsberger’s, Giulio Caccini, Barbara Strozzi, Luigi Rossi (whose dream-like piece provides the album with its title) and Claudio Monteverdi.

    Biglietti Interi
    Posto unico numerato € 15,00
    biglietto studenti € 8,00

    biglietti in vendita da sabato 25 febbraio presso le biglietterie del Teatro Ponchielli e del Museo del Violino

    on line http://www.vivaticket.it/

    Contatti

    Informazioni e prenotazioni telefoniche ai numeri
    tel: 0372.022.001,  0372.022.002 e 0372.080.809

    sponsor 450

  • COMING SOON
  • Monteverdi e Caravaggio

    sonar stromenti e figurar la musica

    COMITATO SCIENTIFICO

    Fausto Cacciatori, conservatore Collezioni MdV
    Virginia Villa, direttore generale MdV
    Lorenzo Girodo, organologo – docente Civica Scuola di Liuteria di Milano
    Massimiliano Guido, musicologo – docente Dipartimento Musicologia e Beni Culturali Università degli Studi di Pavia

    sponsor 450