Call for applications for the role of Collections Curator at the MdV
Raccolta di candidature finalizzata all’individuazione di un esperto per l’incarico di Conservatore delle Collezioni del Museo del Violino di Cremona Premessa L’articolo 6 del codice dei Beni Culturali e del Paesaggio lega il concetto di fruizione pubblica del patrimonio ad una funzione di utilità per la società: «i beni culturali vanno protetti, ma tenuti in circolo, mai in cassaforte, il rischio del deterioramento non giustifica il congelamento». Si potrebbe generare di conseguenza una forte divergenza fra i responsabili della conservazione per i quali la “funzione utile alla società” è quella di trasmettere integralmente al futuro le opere d’arte e i cittadini per i quali “l’utilità” è data dal soddisfacimento di esigenze culturali. Gli interventi di conservazione e restauro adottati per gli strumenti musicali seguono gli stessi principi e pongono gli stessi problemi di quelli di altri beni culturali, con l’aggiunta, però, di alcune problematiche. Non c’è dubbio che tali manufatti siano anche oggetti d’arte decorativa o mobili. Da uno strumento musicale restaurato, però, ci si aspetta che possa essere suonato. Quindi, gli strumenti hanno una valenza storica, una estetica, e una funzionale. È chiaro che secondo che si dia totale o maggiore importanza ad uno di questi aspetti, il restauro (la loro conservazione) avrà un’impostazione differente. L’estensione dei criteri di tutela dei beni culturali agli strumenti musicali genera evidentemente contrapposizioni che affiorano nelle attività di conservazione e restauro. Il tema del “riuso”, per quanto riguarda il Museo del Violino si pone, oggi come in passato, per le collezioni di strumenti ad arco. Si è cercato, di dare una risposta alla domanda se è possibile coniugare «le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio» garantendo il complesso di «attività e di interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale, al mantenimento della sua “integrità”, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene». L’utilizzo musicale degli strumenti è stato quindi possibile grazie alla collaborazione con il Laboratorio “Arvedi” di Diagnostica non Invasiva dell’Università di Pavia, del Laboratorio di Fisica Acustica del Politecnico di Milano, e al contributo di figure professionali, nell’ambito del restauro, di chiara fama internazionale. Condizioni che contribuiscono ad attuare un modello di conservazione che oggi caratterizza l’attività museale. In via preliminare la possibilità di studiare e documentare le condizioni degli strumenti, ha fornito informazioni al responsabile della conservazione al fine di programmarne la fruizione pubblica. La compilazione di appositi registri ha documentato la frequenza di utilizzo degli strumenti nel corso degli ultimi dieci anni, la durata delle esecuzioni musicali e l’annotazione del verificarsi di situazioni a rischio, non che interventi di manutenzione come la sostituzione delle corde. Progetti di conservazione programmata sono stati avviati al fine di valutare, grazie ad indagini diagnostiche ripetute nel tempo, l’insorgere di fenomeni di degrado sugli strumenti. In tal senso, considerando che l’utilizzo anche breve costituisce un momento di verifica delle condizioni, controlli periodici sono stati eseguiti grazie alla collaborazione con musicisti, integrando quindi le competenze specifiche del conservatore. Infine il “riuso” è possibile, rispettando le indicazioni ministeriali, grazie al controllo del microclima negli spazi dell’Auditorium che garantisce i medesimi valori di temperatura e umidità delle sale museali. Fin dall’apertura del museo procedure scritte hanno indicato quale fossero le prassi da rispettare per ogni operazione di movimentazione, indicando nello stesso tempo un codice di comportamento per gli esecutori. 1 - Requisiti per l’ammissione alla Selezione Requisiti generali Nella domanda il candidato dovrà dichiarare sotto la propria responsabilità ai sensi dell’art.76 del DPR 445/2000: - di aver letto e accettato i contenuti riportati in Premessa, parte integrante del presente Documento - di aver compiuto 18 anni; - di non essere sottoposto a misure che escludono, secondo le norme vigenti, la costituzione del rapporto di impiego. Tutti i requisiti devono essere posseduti dai candidati alla data di scadenza del termine previsto per la presentazione delle domande di ammissione e devono permanere fino all’atto della sottoscrizione del contratto di lavoro. Il requisito dell’idoneità fisica sarà direttamente accertato dalla Fondazione con le modalità di cui al Decreto Legislativo n. 81/2008. Titoli di studio e requisiti specifici Sono requisiti essenziali: a) Diploma di maturità professionale di tecnico della liuteria o equipollente qualifica / attestato rilasciato da una scuola di liuteria di riconosciuta notorietà internazionale con percorso almeno triennale. b) Congiuntamente al precedente, almeno uno dei seguenti requisiti: - Laurea magistrale oppure titolo di laurea equipollente, appartenente alle seguenti classi: Conservazione e restauro dei beni culturali, Abilitante al restauro di strumenti musicali e strumentazione scientifica e tecnica (ai Sensi del D.Lgs N.42/2004 LMR-02); Conservazione e restauro dei beni culturali (LM-11); Musicologia (LM-45); - Laurea triennale oppure laurea equipollente, appartenente alle seguenti classi: Beni culturali oppure Musicologia (L-1); Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali (L-43); - acclarate e documentate esperienze pluriennali, acquisite nel settore della Liuteria e nella Conservazione e restauro degli strumenti musicali. Documentazione Sarà titolo preferenziale di selezione un curriculum comprendente: - elenco pubblicazioni di settore anche di carattere internazionale; - documentazione relativa a precedenti esperienze maturate in ambito di conservazione e restauro degli strumenti musicali; - documentate esperienze in ambito museale e/o archivistico; - titoli acquisiti in ambito museale; - eventuali altri titoli acquisiti in ambito musicale. Competenze linguistiche - conoscenza della lingua italiana (se diversa da madrelingua) – livello B2; - conoscenza della lingua inglese (se diversa da madrelingua) – livello B2; - eventuale conoscenza di un’ulteriore lingua straniera (preferibilmente tedesco – francese. Competenze informatiche Conoscenza base del pacchetto Office (Microsoft Word, Excel, Power Point) ed utilizzo Posta elettronica. Domicilio Disponibilità al domicilio in Cremona. 2 - Oggetto dell’incarico (responsabilità, ambiti e compiti) Il conservatore è responsabile della conservazione, della sicurezza, della gestione e della valorizzazione delle Collezioni a lui affidate. È responsabile, in concorso con il direttore, dell’identità e della missione del museo. In particolare, anche in osservanza dei contenuti riportati in Premessa: - programma e coordina le attività di inventariazione e catalogazione delle Collezioni secondo gli standard nazionali e regionali e ne garantisce la pubblica fruizione; - predispone i piani di manutenzione ordinaria, di conservazione e di […]