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Antonio de Torres (1817-1892): lo Stradivari della chitarra moderna
Da Antonio Stradivari ad Antonio de Torres la mostra ripercorre l’evoluzione della chitarra dall’epoca barocca al periodo moderno, dai cinque cori alle sei corde singole che oggi conosciamo.
Il più grande liutaio della storia è presentato nella veste inedita di costruttore di chitarre, con l’esposizione della Sabionari 1679 e di un importante corredo di modelli per la costruzione provenienti dalla sua bottega. È facile intuire in essi l’abilità dei gesti del Maestro, il genio innovatore e la ricerca di qualità sonore sempre migliori.
Lo stesso impegno caratterizza l’opera di Torres: l’ineccepibile qualità timbrica e la perfezione di frequenze fondamentali, dalla più grave alla più acuta, rendono i suoi strumenti meravigliosamente idonei a ogni tipo di repertorio, dalle brillanti fantasie virtuosistiche alle intense atmosfere di ispirazione popolare.
Otto chitarre dal 1867 al 1890 ripercorrono le innovazioni introdotte da Torres nelle proporzioni della cassa armonica, nell’incatenatura a raggiera, nello spessore della tavola armonica e nell’impiego di materiali diversi per la costruzione di fasce e fondo: Torres arriva a sperimentare una chitarra in papier-mâché di cui è esposta una copia in questa mostra.
Ogni riflessione organica sull’opera di Torres non può naturalmente dimenticare la fremente ricerca dei liutai spagnoli tra Sette e Ottocento, mentre gli strumenti della collezione di Carlo Alberto Carutti, nelle Stanze per la musica al Museo Civico Ala Ponzone permettono di allargare lo sguardo ai maggiori costruttori europei. -
La chitarra Sabionari 1679
e i cimeli stradivarianiLa Sabionari del 1679 è una fra le cinque chitarre barocche di Antonio Stradivari oggi conosciute
ed è l’unica in condizioni di essere suonata. Caratteristica dello strumento è un manico particolarmente lungo per l’epoca, con un diapason di 74 cm. Questa caratteristica permette l’impiego di corde di budello più sottili onde ottenere un suono più brillante e ricco di armoniche.
La chitarra deve il suo nome a Giovanni Sabionari di Ferrara che la acquistò direttamente dai discendenti della famiglia Stradivari nella seconda metà del ’700. All’inizio dell’800, così come altre chitarre di Stradivari, venne trasformata a sei corde per adattarla alla nuova tecnica esecutiva. Un recente restauro le ha restituito la configurazione barocca a cinque corde doppie ed il suono originale, rivelandolo per la prima volta al pubblico contemporaneo.
Antonio Stradivari è universalmente conosciuto per l’eccellenza dei violini ma le chitarre testimoniano la sua abilità, sicuramente meno nota, di chitarraro oltre che di violinaro. L’attività della bottega è dimostrata anche dai numerosi cimeli per la costruzione di chitarre ceduti nel 1774 dal figlio del liutaio, Paolo, al conte Cozio di Salabue e in seguito acquistati da Giuseppe Fiorini, quindi donati alla città di Cremona nel 1930.
Nelle collezioni del Museo del Violino sono conservati, tra gli altri, un modello in cartoncino per manico e tastiera di chitarra con notazione autografa del figlio di Antonio, Omobono, un modello in cartoncino per la tavola armonica di chitarra e sei modelli in legno di diverse essenze e carta per il taglio della paletta, senza dimenticare il manico con paletta originale datata 1675, probabilmente proveniente da un sesto strumento oggi perduto. -
Antonio de Torres (1817-1892): lo Stradivari della chitarra moderna
L’invenzione della chitarra moderna, così come la conosciamo oggi, è opera del grande liutaio spagnolo Antonio de Torres Jurado.
Come Antonio Stradivari, Torres fu artista capace di assimilare la tradizione per proiettarla in un nuovo e più moderno concetto di costruzione. Il liutaio di Almería creò strumenti spesso diversi, sperimentando forme, legni e misure differenti, ma perseguendo sempre la stessa idea di suono. In questa mostra, in occasione del 200° della nascita, otto strumenti, che coprono un arco temporale di circa trent’anni, tra i più significativi della sua produzione, mostrano il suo genio, le relazioni con i maestri del passato e le innovazioni che determineranno l’evoluzione della chitarra nel futuro. Infatti, secondo la tradizione, Torres viene affiancato al nome di Pernas da cui avrebbe appreso la costruzione della chitarra spagnola, ma è più probabile che beneficiò di tutto un contesto che parte da Francisco Sanguino alla metà del XVIII secolo fino ad arrivare ai Pagès, ai Benedid e a Gutierrez, dei quali sono presentati in questa esposizione importanti saggi di arte liutaria. Grazie a Torres, si sviluppa anche la nuova letteratura della chitarra spagnola e attraverso i nomi di Arcas, Tárrega, Antonio e Federico Cano, Llobet e molti altri, nascono uno stile e un’estetica che hanno come epicentro il “suono Torres”. Come scrive Domingo Prat, “Antonio Torres fu uno spirito rivoluzionario e pertanto innovatore, che si preoccupò costantemente di creare, riuscendovi, la chitarra-archetipo”. -
Museo del Violino
Antonio Stradivari 1679 Sabionari
Antonio de Torres FE 27-D – Siviglia 1867
Antonio de Torres SE 58 – Almería 1884
Antonio de Torres SE 77 – Almería 1884
Antonio de Torres SE 81 – Almería 1885
Antonio de Torres SE 113 – Almería 1888
Antonio de Torres SE 122 – Almería 1888
Antonio de Torres SE 146 – Almería 1890
Francisco Sanguino – Siviglia 1760c.
Juan Pagés – Cadice 1802
Joséf Pagés – Cadice 1812
Joséf Benedid – Cadice 1834
Manuel Gutierrez – Siviglia 1852
José Pernas – Granada 1854
Vicente Arias – Madrid 1900Museo Civico – “Le stanze per la musica”
strumenti della Collezione Carlo Alberto CaruttiAntonio De Torres SE 59 – Sevilla 1884
Gennaro Fabricatore – Napoli 1810
Gaetano II Guadagnini – Torino 1828
Louis David Pons – Parigi 1822
René Lacôte – Parigi 1826c.
Étienne Laprévotte – Parigi 1830c.
Louis Panormo – Londra 1835
Johan Anton Stauffer – Vienna 1846c. -
Sabato 4 novembre, in Auditorium Giovanni Arvedi, il Museo dedica una giornata di studi ad Antonio de Torres.
Il convegno, dalle 10 alle 11,30 permetterà di rileggere la figura e l’opera del costruttore. Interverranno Gianni Accornero, Luigi Attademo, Fausto Cacciatori, Gabriele Lodi e Fabio Zontini. L’ingresso è gratuito.
Alle 12 il concerto di Luigi Attademo renderà un omaggio in musica al genio di Torres e permetterà di ascoltare quattro suoi capolavori: FE 27-D (Siviglia 1867), SE 77 (Almería 1884), SE 113 (Almería 1888) e SE 122 (Almería 1888). Il programma affianca pagine di Julián Arcas, Francisco Tárrega, Antonio Cano, Antonio Jiménez Manjon, Isaac Albéniz, Miguel Llobet e Enrique Granados. (posto unico 10 Euro).
Nel pomeriggio, dalle 15 alle 16,30, il workshop dedicato a Torres permetterà l’esame diretto delle chitarre FE 27-D (Siviglia 1867), SE 77 (Almería 1884), SE 113 (Almería 1888), SE 122 (Almería 1888) e SE 146 (Almería 1890). L’analisi sarà guidata da Gianni Accornero, Luigi Attademo e Gabriele Lodi.
Saranno ammessi 20 partecipanti, seguendo come criterio l’ordine di iscrizione. La quota di iscrizione è fissata in 25 Euro mentre è gratuita per associati friends of Stradivari. La conferma di partecipazione dovrà pervenire entro martedì 31 ottobre presso gli uffici del Museo (piazza Marconi 5, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30) o inviando una mail all’indirizzo info@museodelviolino.org. Il pagamento dovrà essere effettuato entro la stessa data. -
Curatori della mostra:
Giovanni Accornero
Luigi Attademo
Fausto CacciatoriRoberto Domenichini
Gabriele Lodi -
Museo Civico “Ala Ponzone”
Via Ugolani Dati 4 – 26100 Cremona
www.musei.comune.cremona.it
martedì – domenica, 10.00 – 17.00Fondazione Museo del Violino
Antonio Stradivari Cremona
Piazza Marconi 5 – 26100 Cremona
www.museodelviolino.org – info@museodelviolino.org
martedì – domenica, 10.00 – 18.00
Intero Adulti € 10,00 – ridotto € 7,00 – scuole € 5,00
Bambini gratis (minori di anni 6, escluso scuole)Audizioni su strumenti storici € 7
Visite guidate gratuite la 1ª domenica di ogni mese
(un’ora prima dell’Audizione il Suono di Stradivari)Biglietteria tel (+39) 0372 080809 – online su Vivaticket
Concerti in Auditorium: www.museodelviolino.orgPrenotazioni
visite guidate / gruppi marketing@museodelviolino.org
Scuole edu@museodelviolino.orgSono disponibili visite guidate in:
italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, cinese, giapponese