Giuseppe Fiorini

 

Liutai Italiani del Novecento nelle collezioni del Museo del Violino

 

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl liutaio Giuseppe Fiorini, nato nel 1861 a Bazzano, vicino a Bologna, fu certamente una delle personalità più geniali che il mondo del violino abbia mai avuto.
Dotato di grande manualità, intelligenza pratica ed accademica, ma anche di notevole senso imprenditoriale e commerciale, percorse un cammino diverso da quello dei suoi contemporanei, che lo portò alla totale riscoperta “attiva” delle tecniche liutarie classiche del passato, iniziate ad apprendere con passione a fianco del padre Raffaele fin dalla giovane età. Le loro strade si divisero alla conclusione delle celebrazioni dell’ottavo centenario dell’Università di Bologna, nel 1888: l’anno seguente, dopo essersi distinto nell’Esposizione Emiliana con la felice presentazione di strumenti rappresentativi, sposò la figlia di Andreas Rieger e attuò la coraggiosa scelta di spostare la sua attività a Monaco di Baviera, in società col suocero che nella città tedesca si era ben stabilito.
Alla morte di suo padre, avvenuta dieci anni dopo, mentre rimaneva a Bologna qualche allievo che ne continuava degnamente l’opera, ogni suo sforzo fu rivolto a convincere l’Europa che la liuteria italiana non fosse finita col tramontare dell’era classica cremonese e che il recupero consapevole delle tecniche antiche potesse portare a risultati perfino superiori a quelli del passato, senza dover passare dalla mera emulazione estetica, che sembrava ai suoi contemporanei la sola via percorribile per una sopravvivenza al di fuori del commercio, ma in stretta simbiosi con esso, dopo la morte dei grandi. Con questo spirito si distinse per i suoi studi, per gli allievi che veniva formando e per la sua vita sociale che lo videro, tra l’altro, fra i benemeriti fondatori della VDG, la ancor viva corporazione dei liutai tedeschi.
Dalla Svizzera nel 1920 riuscì a far sua la corposa e preziosissima collezione dei disegni delle forme e degli attrezzi stradivariani che volle assicurare alla città di Cremona dieci anni dopo, con la promessa di una scuola ad essa correlata.
Due guerre mondiali e molti traslochi hanno disperso diverso materiale documentario della sua affascinante storia, ma non sono bastate a disperdere la sua memoria.
Tra i numerosi allievi che beneficiarono dei suoi insegnamenti si devono ricordare Simone Fernando Sacconi ed Ansaldo Poggi.
Giuseppe Fiorini non è il fondatore della moderna Scuola Liutaria bolognese, ma, con l’orgoglio di cui fu permeato, ne fu un continuatore cosciente e illustre fino alla sua morte, avvenuta a Monaco di Baviera nel 1934.

 (testo di Roberto Regazzi)